Come si scriva jinn non lo so ancora oggi, con caratteri occidentali, quando ero ragazzo un marocchino disse che la formula corretta era djinn, ma non credo. La parola corrette comunque è الجن (almeno penso) non ricordo se qualche volta l’ho scritta corretta in un mio scritto: ne invoco uno e lo imploro di non esaudire un mio desiderio inverso.
Sono l’Luvgaar.
Arcidemone del caos.
Da morto.
La follia.
Il matto; la pazzia, la follia, la mattia, non esiste, e tutti li siamo.
Sopra i tetti come i gatti, ad urlare come i matti.
Siamo pazzi.
La sanità mentale, al 100%, non la possiede nessuno.
Nessuno.
Voi direte: “come … ?”
Ve lo spiego io, brevemente:
qualcuno può dire di essere totalmente in salute fisica?!? Neanche un piccolo acciacco?!? Direi di no.
Come sopra nessuno può avere la totale salute mentale.
Gli psichiatri, gli psicologi, gli psicoterapeuti, fin’anco gli ipnotisti, nemmeno loro sono esenti dalle turbe psichiche.
Vuoi che sia un falso ricordo, un sogno lucido, una perversione, una paranoia, dell’ansia o l’insonnia.
Perché vi faccio questo discorso?!? Perché ogni volta che sento che una madre, o un padre, uccide un bambino qualcuno se ne esce con “eh ma sarà senz’altro perché è matta/o!”.
No. O meglio … sì.
Ma per il semplice fatto che tutti, sono matti, o meglio, tutti hanno qualche psicosi, certo alcuni le hanno verificate, e assumono psicoterapia, non per questo sono dei pazzi assassini di bambini. La gente dovrebbe imparare a chiamare le cose col loro nome.
E, inoltre, la gente dovrebbe imparare a rispettare gli sciamani e lo sciamanesimo.
Noi ci curiamo con le erbe, parliamo telepaticamente e non con gli altri esseri viventi, conosciamo le piante ed i funghi, vediamo parti di spettro elettromagnetico che un “normie” non vedrà presumibilmente mai.
C’è da imparare dallo sciamano.
Altro che “scienziati e non sciamani”, gli sciamani, in parte, sono anche scienziati. Se non altro psiconauti.